domenica 5 ottobre 2008

invisible (part 2)



Rain on the brain

Now there's flowers in your window

She, well she's so strange

I don't know anything about her

But if it's all the same to you

Here's what I'm gonna do

I'm gonna write a song

Gonna sing it to everyone

And then I'll sing it to you

'Cos it was you that wrote it too

This could be the last train

Search within yourself for feelings

Everybody's got them

You left me on the shelf

And now there's no-one to rely on

But if it's all the same to you

Here's what I'm gonna do

I'm gonna buy a gun

Gonna shoot everything, everyone

And then I'm coming for you '

Cos it was you that drove me to

This could be the last train

Woo-woo

Woo-woo

Woo-woo

Woo-woo

Rear window

Wit the room in her hair

And on her jacket

There's a picture of Che Guevara

As he sits beneath the tree

But that's not important

But he look a bit like me

If you took all the little feelings in your heart

And took all those little feelings apart

Oh well now

What's the point in doing all of that?

-travis-


- 3 giorni. ma oggi va leggermente meglio. e domani ricomincia una nuova settimana.

sabato 4 ottobre 2008

invisible


- 4 giorni all'8 ottobre.

un anno fa, preciso, mio nonno tornava a casa dall'ospedale.

il 15 settembre di quest'anno Alberto avrebbe compiuto 14 anni.

Sono legata in modo molto particolare all'intero album "the invisible band" dei Travis. la prima volta che l'ho ascoltato, faceva freddo, eravamo a dicembre e, se nn ricordo male, sarà stato il giorno dopo natale.

dopo essere stati a trovare i miei nonni materni in campagna, siamo tornati a casa e io aspettai che i miei genitori si fossero diretti verso il portone del garage, per poi girarmi e ammirare la piazza di motta, interamente vuota.

pensavo di evitare di dire che non ricordavo neppure se quell'anno Alberto fosse ancora vivo, ma nn ha senso. Forse sbaglio, ma credo che quell'inverno sia stato il primo senza di lui.

Ogni singola canzone di questo album mi ricorda lui, mi fa pensare a lui, al modo strabiliante in cui rideva, in cui giocava, in cui osservava le cose, le persone, i fiori che l'aria muoveva, i granelli di sabbia che il vento faceva danzare più o meno violentemente.

Quella piazza così vuota e buia era l'esatta immagine specchio di come mi sentivo, a realizzare che sarebbero cambiate un bel po' di cose in famiglia da quel giorno, da quel mese, da quell'anno. a rendermi conto che i posti a tavola sarebbero stati 3 e nn più 4. che le mie lacrime si sarebbero mescolate alla zuppa bollente che avevo sotto il naso. che il letto in cui dormiva sarebbe diventato un muro rovesciato, freddo, duro, ruvido, spigoloso. il marmo con cui la neve va a nozze.

il silenzio. e la solitudine. e i numeri segnati sul calendario. e i giorni che passavano. e che passano ancora.

e le note di ogni singolo suono, di ogni singolo rumore. che entrano in ogni stanza della casa.

da 10 anni che saranno esatti fra 4 giorni, io sono un numero primo. unico e raramente, difficilmente,molto difficilmente, completo. me ne rendo conto ora in questo istante. forse mi sbaglio, ma mi convinco sempre di più che una volta che diventi un numero primo, sei condannato a una perenne e costante solitudine, nn tanto fisica quanto veramente interiore. Condanna ad una sorta di mutismo, che nessuno, nessuno ripeto, è in grado di comprendere se non ci passa attraverso. Una punizione per me, per non essere stata una sorella perfetta, un'amica modello, una bambina prodigio, un pozzo che traboccava gioia forza e intelligenza. Non posso fare molto, anzi nn posso fare nulla, se non scusarmi per nn essere riuscita a indossare la classica maschera. Forse, se avessi avuto un altro tipo di atteggiamento, qualcuno avrebbe vissuto in maniera migliore, e qualcun altro sarebbe vissuto di più.

avrei potuto fare di più. dare di più. molto di più. ma non ero consapevole di nulla, avevo paura, ero egoista, ero una fottuta bastarda, non so cos'ero. ma tanto ora il treno è passato. non si può più fare nulla. mi dispiace, mi dispiace. ho tentato, ho cercato il modo, ho scavato, ma nn abbastanza. mai abbastanza. e così ti ho perso. posso solo urlare dentro di me, solo odiarmi, solo soffocarmi e soffocare. e silenziosamente parlarti e dirti che mi manchi. ma i morti non vogliono sentire ragioni. e ne hanno sempre tutte le valide motivazioni.

this could be the last train...

martedì 23 settembre 2008

sigarette spente nel caffé







se avessi voglia di fumare ora



andrei in cerca di una tazza



di caffé



se ne avessi voglia



se solo ne avessi voglia



prenderei una tazza



da caffé



magari non sbeccata



ai bordi



ci verserei dentro del



caffé



freddo



e ci spegnerei dentro



le sigarette che fumo






punto.






se si potesse fare la stessa



cosa



anche con i pensieri



e con



le persone



non so...



forse sarebbe tutto più facile



e comodo.






Ma del resto, il caffé a me fa male



non posso berlo a meno che non sia



d'orzo. posso solo annusarne l'odore intenso



quando preparo il caffé.



Non si può preparare da mangiare una pietanza che non si può neanche mangiare, perchè nociva al nostro organismo.



o forse si?



?



?



?



?



?



?



?



lunedì 22 settembre 2008

Capitolo 21


"I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri.

Sono numeri sospettosi e solitari e per questo Mattia li trovava meravigliosi. Certe volte pensava che uin quella sequenza ci fossero finiti per sbaglio, che vi fossero rimasti intrappolati come perline infilate in una collana. Altre volte, invece, sospettava che anche a loro sarebbe piaciuto essere come tutti, solo dei numeri qualunque, ma che per qualche motivo non ne fossero capaci. Il secondo pensiero lo sfiorava soprattutto di sera, nell'intreccio caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi delle bugie.

In un corso del primo anno, Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perchè fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero,

Numeri come l'11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l'uno all'altro.

Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finchè non li si scopre.

Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l'aveva mai detto. Quando immaginava di confessarle queste cose, il sottile strato di sudore sulle sue mani evaporava del tutto e per dieci minuti buoni non era più in grado di toccare nessun oggetto.

(...) Alice piegava e fletteva le dita del piede con una regolarità ipnotica. Quel movimento ripetuto gli aveva fatto crescere qualcosa di solido e inquietante nello stomaco e lui si era sforzato di tenere lo sguardo fisso il più a lungo possibile, perchè nulla cambiasse in quell'inquadratura. A casa aveva preso un mazzetto di fogli puliti dal quaderno ad anelli, uno spessore sufficiente perchè la penna potesse scorrerci sopra morbidamente, senza raschiare la superficie rigida del tavolo. Ne aveva pareggiato i bordi con le mani, prima sopra e sotto e poi ai lati. Aveva scelto la penna più carica tra quelle sulla scrivania, le aveva tolto il cappuccio e l'aveva infilato in cima per non perderlo. Poi aveva cominciato a scrivere al centro esatto del foglio, senza bisogno di contare i quadretti.

2760889966649. Aveva richiuso la penna e l'aveva posata a fianco del foglio. Duemilasettecentisessantamiliardiottocentottantanovemilioninovecentosessantaseimilaseicentoquarantanove, aveva letto ad alta voce. Poi di nuovo, sottovoce, come ad appropriarsi di quello scioglilingua. Decise che quel numero sarebbe stato il suo. Era sicuro che nessun altro al mondo, nessun altro in tutta la storia del mondo, si fosse mai fermato a considerare quel numero. Probabilmente, fino ad allora, nessuno l'aveva neppure mai scritto su un foglio e men che meno pronunciato ad alta voce.

Dopo un attimo di esitazione era andato due righe sotto e aveva scritto 2760889966651. Questo è suo, aveva pensato. Nella sua testa le cifre avevano assunto il colore livido del piede di Alice, stagliato sui bagliori azzurrati del televisore.

Potrebbero anche essere due primi gemelli, aveva pensato Mattia. Se lo sono...

Si era arrestato di colpo a quel pensiero e aveva iniziato a cercare dei divisori per i due numeri. Con il 3 era facile: bastava fare la somma delle cifre e vedere se era un multiplo di 3. Il 5 era fuori in partenza. Forse c'era una regola anche per il 7, ma Mattia non la ricordava più e così si era messo a fare la divisione in colonna. L'11, il 13 e così via, in calcoli sempre più complicati. Mentre provava con il 37 il sonno l'aveva catturato la prima volta e la penna gli era scivolata giù per la pagina. Arrivato al 47 aveva smesso. Il vortice che gli aveva riempito lo stomaco a casa di Alice si era disperso, si era diluito nei suoi muscoli come gli odori nell'aria e lui non era stato più in grado di avvertirlo. Nella stanza c'erano soltanto lui e una quantità di fogli disordinati, pieni di inutili divisioni. L'orologio segnava le tre e un quarto del mattino. Mattia aveva ripreso in mano il primo dei fogli, coni due numeri scritti al centro, e si era sentito un imbecille. L'aveva strappato a metà e poi ancora a metà, finchè i bordi non erano stati abbastanza tesi da poterli passare come una lama sotto l'unghia dell'anulare sinistro. "

domenica 21 settembre 2008

La solitudine dei numeri primi



"...erano così, due gemelli soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero..."

venerdì 19 settembre 2008

This will destroy you


Vorrei poter e saper spiegare cosa succede. vorrei poterlo esprimere e farlo comprendere pure a me stessa. ma i tentativi sono tanti e quasi tutte le risposte che cerco e che mi sembrano plausibili, in realtà nn lo sono. non lo sono affatto.

Sono sempre stata una persona con un carattere forte, ma a cui piaceva (e forse "piace" ancora) mostrarsi debole.

La debolezza, pensavo, attira la gente. forse tutta questa forza che ho in corpo, è meglio buttarla in un sacchetto dell'immondizia. altrimenti rischio di restare da sola. sola, per il resto della mia vita.

Ho vissuto, vivo ancora. l'essere fintamente fragile non mi ha mai portato da nessuna parte. lo so. l'ho provato sulla mia stessa pelle. del resto, se così nn fosse, ora nn sarei qui a raccontarlo.

ho bisogno di qualcosa che sembrerebbe molto semplice da ottenere. ho bisogno di affetto. di essere amata. coccolata, rassicurata. ho bisogno di certezze che so che nessuno ha e che nessuno può dare.

ho bisogno di uomo. che mi dica che se nn ci fossi io, lui si ucciderebbe. che mi fissasse come se fossi un qualcosa di splendido e intoccabile. ho bisogno di un uomo che rida con me, che mi faccia il solletico quando sono incazzata per cose banali. che mi faccia sentire a mio agio, contenta di essere al mondo. che mi convinca che non sono così stupida come purtroppo ancora penso, e che in realtà sono solo pigra. che mi ripulisca di tutti quei maledetti pensieri e ricordi che non mi fanno dormire la notte e mi fanno persino vedere fantasmi. ho bisogno che mi faccia sentire orgogliosa di me stessa, dei passi da gigante che faccio ogni anno. di sentirmi dire che sono una persona meravigliosa, dolce, simpatica, un po' egocentrica e arrogante, a volte. pure pesante e ossessiva, per certi aspetti. ma che questi stessi aspetti fanno parte del mio essere unica. non perchè io sola lo sia. ma perchè ognuno di noi lo è. salvo le barbie plasticate che si vedono in tivù in ogni stupido talk show.

vorrei avere accanto una persona che avesse dentro di sè un po' di mio fratello, dei miei cugini, dei miei migliori amici.

sogno? si, decisamente. l'ho sempre fatto. sognare ad occhi aperti.

e mi illudo. mi fa male pensare che ho gettato via una parte della mia vita, rincorrendo una palla rossa che ruzzola giù, più veloce di un aereo, più svelta del tempo.

ho gettato via quel qualcosa che sto cercando di capire che cos'è. quel che è peggio, è che l'ho fatto e ora è troppo tardi per riacchiappare il sacchetto dell'immondizia, rovistarvi dentro. i rifiuti a quest'ora sono già stati bruciati. così, mi ritrovo a bussare a una porta di ferro, blindata durissima e nera, a cui nessuno mi aprirà.

mi sembra tutto troppo tardi, troppo svelto, troppo pesante affinchè io possa sopportarlo.

ho tirato troppo la corda con me stessa e con gli altri. ho perso per sempre il carpe diem.

mi sono accorta che non c'è modo per riprendere ciò che si è perduto. così, vivo e ricordo, vivo e penso, vivo e mi organizzo pensando alla prossima lezione di illusione da preparare per il giorno dopo.
E' davvero troppo tardi per chiedere aiuto.



this will destroy you. and me.

lunedì 15 settembre 2008

domenica 14 settembre 2008

Dialogo.Bialogo.Monologo.


-Lasciami in pace


-Ok.


-Non asfissiarmi!


-Ok.


-Mettici una pietra sopra


-Ok.


-Si, ma fallo! Su di me!


-Ok.


-Non ti voglio più vedere!


-Ok.


-Sei pesante! E poi distruggi tutto. Perciò, stammi alla larga, chiaro??


-Ok.


-nasconditi, allontanati da me, è l'unico piacere che ti chiedo.


-Ok.


-Ok??? Ma cazzo! non sai dire altro?? Ma nn ti fai pena da sola, eh??


-...


-No non t'avvicinare! Potresti infettarmi! Fila via, o ti sparo! Giuro che lo faccio!!!!


-Addio.


-Ecco, brava! Alza i tacchi e fila via!






venerdì 12 settembre 2008

INTO THE WILD





























In quanto ben ubriaca e nn in grado al momento di dire qualcosa di bello e allo stesso tempo sensato su questo film, sono costretta a citare queste parole di quest'intervento scritto da questa persona.







E' uno di quei film senza cui nn posso stare senza. e così sonob tornata indietro a vagare tra i ricordi, nel mio passato, quando Alberto non era in ricaduta, e quelle volte in cui il pomeriggio era noioso e nn avevo alcuna voglia d fare gli esercizi schifosi di matematica o scienze, inventavo una qualsiasi balla da dire a mia madre e ci guardavamo io e lui, ridendo sotto i baffi, un cartone animato qualsiasi, stupendo, che comunque entrambi adoravamo. ad esempio Toy story, oppure l'incantesimo del lago.







ecco, questo film mi ha fatto sentire così, come quei momenti in cui il vero scopo nn era nn studiare matematica, ma vedere per l'ennesima volta quei film o cartoni animati.







"ancora! ancora lavinia! rimetti il cartone! ti preeegoooo!!". non la scorderò mai. e, riflettendoci su, questa corsa al rewind e replay è stata passata pure a Matteo.







anche se il grado di parentela nn è lo stesso, è come se rivedessi di nuovo nei suoi occhi, quelli di Alberto.







mi manca? si. non è una frase banale e costante, questa: ogni giorno che passa mi manca sempre di più.







è vero. magari non si nota, io nn lo faccio notare e avolte neanche me ne accorgo, ma i giorni che seguono mi ci fanno pensare, e alla fine il pensiero più grande si concentra sempre su di lui.







invidio chi ha anche un solo piccolo barlume di quella che si può chiamare tranquillità, pace interiore.







invidio il rapporto di Chris e Carine.







forse io e Carine abbiamo molto più in comune di quanto io pensi. di quanto io creda ci sia, invece che tra me e chris.







beh, buona lettura. in un momento futuro, sprecherò un po' più d parole e di ragionamenti e motivazioni, sensati, riguardo al film.





















"Ci sono momenti nella vita in cui desideri scappare da questa società di merda, dai luoghi comuni, dall'avidità, dalla corruzione dalle convenzioni; ci sono momenti in cui sei stufo di sentirti parte di uno spettacolo di marionette , di dover seguire sempre lo stesso copione; sei stufo di sentirti dire che è una colpa non sapere cosa fare della propria vita a vent'anni... ci sono molte persone interessanti che a quaranta ancora non lo sanno; ci sono momenti in cui ti senti solo con te stesso, sei triste e ti fa schifo l'ipocrisia che alberga nelle persone, la pochezza con cui affrontano sentimenti come l'amore, l'odio, l'amicizia... ci sono momenti in cui non riesci a sottrarti a questo squallido giro di giostra: allora strappi il tuo biglietto e sali a bordo, diventi schiavo delle convenzioni e dei luoghi comuni, pensi che in fondo non sarebbe così male mettere la testa a posto: pensavo alla strana coincidenza secondo la quale il momento in cui una persona mette la testa a posto è lo stesso in cui smette di sognare !!! Curioso no?... trovare un lavoro decente, magari alle poste, fare quello che si augurano per te i tuoi genitori (ma i genitori non dovrebbero augurarsi il bene dei propri figli?) conoscere una ragazza semplice, magari anche carina che non rompa troppo i coglioni, comprare una casa magari vicino a quella dei tuoi genitori (che nel frattempo si erano augurati il tuo bene), sposarsi,mettere su famiglia, sfornare dei pargoli... niente più sesso, con tua moglie, vivere di certezze: sveglia-caffè-ufficio-pranzo coi colleghi in doppio petto che vanno a mignotte-ochhiatine alla segretaria-tornare a casa-i tuoi figli che piangono-tua moglie sfatta e impazzita-tu che sprofondi nel divano e ti guardi il tuo telegiornale o la partita sorseggiando una bionda...Ci sono momenti in cui scegli la vita, scegli di essere felice...e chissenefrega se devi accettare l'arroganza del tuo capo perchè da ragazzino ti hanno detto (bastardi!) che non si campa di ideali... chissenefrega se dovrai ammazzarti di lavoro e non veder crescere i tuoi figli... perchè lo stipendio di un mese servirà a vestire i tuoi figli ormai tredicenni ai quali la pubblicità ha imposto di seguire la moda... chissenefrega se poi la fiamma con tua moglie si è spenta e lei ha pensato bene di riaccenderla magari con un dirigente della tua azienda: ti chiederai se quella che hai davanti è la stessa donna che una volta ti diceva che ti avrebbe amato per quello che sei, anche se fossi stato uno straccione...e chissenefrega se qualche anno prima ti eri trovato di fronte ad una scelta: ascoltare gli altri ed sentirti felice con il tuo lavoro e la tua famiglia e il pranzo la domenica dai tuoi e le vacanze sotto l'ombrellone o dalla famiglia di lei... oppure fare il giro del mondo con uno zaino in spalla e chissà che cosa sarebbe successo...chissenefrega!!! tu hai scelto di essere felice così e non hai nessun rimpianto!!!D'accordo... questo pensiero è intriso di luoghi comuni... ma è volutamente provocatorio: scegliere di viaggiare con uno zaino in spalla o scegliere di mettere le radici, nessuno potrà dirvi cosa fare della vostra vita: sentitevi liberi di seguire la vostra strada: l'unica cosa che ha veramente importanza è la consapevolezza che la vera felicità, è la rivelazione delle esperienze che condividiamo con gli altri.a Christopher Mc Candless... "














lunedì 8 settembre 2008

. . .


"Scegliete la vita.
Scegliete un lavoro.
Scegliete una carriera.
Scegliete una famiglia.
Scegliete un cazzo di televisore gigante.
Scegliete lavatrici, automobili, lettori cd e apriscatole elettrici.
Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita.
Scegliete un mutuo ad interessi fissi, scegliete una prima casa.
Scegliete gli amici.
Scegliete una moda casual e le valigie in tinta.
Scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritela con una stoffa del cazzo.
Scegliete il fai-da-te e di chiedervi chi cazzo siete la domenica mattina.
Scegliete di sedervi su un divano, a spappolarvi il cervello, e a distruggervi lo spirito davanti a un telequiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare.
E alla fine scegliete di marcire.
Di tirare le cuoia in un ospizio schifoso, ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi.
Scegliete il futuro.
Scegliete la vita.
Ma perche dovrei fare una cosa così?
Io ho scelto di non scegliere la vita.
Ho scelto qualcos'altro.
Le ragioni?
Non ci sono ragioni.
Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina? "

domenica 7 settembre 2008

La vita non è un circolo vizioso




questa mattina mi sono svegliata e ho pensato che troppa gente si attacca alle più stupide cose. Tutto ciò che è materiale, assume un'importanza eccessiva.


Mi sono resa conto per la prima volta da parecchi anni, che quando una persona che ami e hai amato per tutta una vita, muore, c'è poco da fare. Puoi ricordarla, ma neanche perderti nella voragine della nostalgia. anche la mancanza è una brutta bestia . Ho risolto una volta per tutte la sindrome da soffocamento, la tipica sensazione che hai quando entri in un vero e proprio mausoleo. Non sto dicendo che camera mia fosse tappezzata di qualsiasi cosa e foto di alberto. ma c'erano alcuni suoi giocattoli che io mi sono presa la responsabilità di tenere da conto. Se fosse stato per mia madre, anche quelle piccole trappole sarebbero finite in magazzino, dentro al solito sacchetto di carta tutto stropicciato.


tra ieri e oggi, la mia camera si è in poche parole dimenzzata di un sacco di diavolerie che occupavano spazio e polvere(tanta!).


quelle cavolate che neppure io uso e colleziono più, come una pallina rimbalzante con cui giocavamo spesso io e alberto, ho deciso di darle a matteo, mio cugino. non mi ritengo egoista se tanti altri giocattoli nn li do in pasto alla caritas e alle suore missionarie, che chissà cosa potrebbero farne.


sono oggetti che ho usato io e ha usato anche alberto. ancora molti e molti passi in avanti ne devo fare, ne sono consapevole. ma per ora mi sembra abbastanza così, credo sia sufficiente che decida io a chi vanno i giocattoli di mio fratello. a lui avrebbe fatto piacere così. e io così ho deciso. preferisco dare qualcosa di mio e di suo a bambini che conosco e a cui voglio bene.


Voi dareste mai il vostro cuore o il cuore di una persona che amate e che nn c'è più, a qualcuno che non conoscete?


è anche per questo, che nn sono affatto favorevole alla donazione di organi. sputerei in faccia a chiunque, piuttosto che regalare qualcosa del mio corpo a un perfetto estraneo. alla fine, si muore tutti.


tutti dobbiamo morire, perchè questo è il circolo della vita. si nasce e si muore, e poi si rinasce.


La vita non è stata inventata per noi per essere poi uno stupido circolo vizioso, vi pare??????????????????

venerdì 5 settembre 2008

Di Noi


Mi ricorderò di noi

mentre gli anni passeranno,

passeranno in fretta e poi...

altri amori svaniranno.


Cambieranno le mie convinzioni,

la tecnologia e le canzoni...

RIT. Sembra impossibile però..

che tu vada via!

Sembra impossibile però..

ma questa è già nostalgia!

Ti ritroverò così,

nei miei gesti e negli odori,

nella radio o dentro a un film,

nel silenzio e nei rumori,

Cambieranno nuovi ideali

e tutte le teorie universali.

RIP. Sembra impossibile però..

che tu vada via!

Sembra impossibile però..

ma questa è già nostalgia!

RIP. Sembra impossibile però..

che tu vada via!

Sembra impossibile però..

ma questa è già nostalgia!

Sembra impossibile però...

Sembra impossibile però...


mercoledì 3 settembre 2008

Se solo si potesse cancellare


"If you're lost you can look, and you will find me

Time after time

If you fall I will catch you, I'll be waiting

Time after time"


perchè ogni volta che sento cindy lauper che canta queste semplici e bellissime frasi, mi si crea un nodo enorme allo stomaco, deglutisco, chiudo gli occhi e le lacrime sgorgano a fiumi?

martedì 2 settembre 2008

La polvere si accumula e pure si aspira.


Forse è per la gran forza emotiva del testo d questa canzone, o forse pe l'arrivo inaspettato di settembre, o forse perchè si avvicina come ogni anno il suo compleanno e ogni volta mi rendo conto che la sua camera è vuota e più nulla è come prima. O forse, è semplicemente vero che non mi piaccio, o meglio a volte si e avolte no. ed è dura capire il perchè. Nel frattempo la mia simpatia e la mia allegria sono andate in vacanza e la loro nemica tristezza è tornata al lavoro dopo un'estate passata ai caraibi.

Così il tempo passa.

Inesorabile, frettoloso.Stressante.

Ma va bene così. Va bene così.

Passerà, passerà.



Time after time



Lying in my bed I hear the clock tick,

And think of you

Caught up in circles confusion--

Is nothing new

Flashback--warm nights--

Almost left behind

Suitcases of memories,

Time after--

Sometimes you picture me--

I'm walking too far ahead

You're calling to me,

I can't hear

What you've said--

Then you say--go slow-- I fall behind--

The second hand unwinds

Chorus: If you're lost you can look--and you will find me

Time after time

If you fall I will catch you--I'll be waiting

Time after time

After my picture fades and darkness has

Turned to gray

Watching through windows--

you're wondering If I'm OK

Secrets stolen from deep inside

The drum beats out of time--

Chorus: If you're lost... You said go slow-- I fall behind

The second hand unwinds--

Chorus: If you're lost... ...

Time after time

Time after time

Time after time

Time after time

domenica 31 agosto 2008

Sans fin







SENZA FINE



SONO I LIMITI.



SENZA FINE



SONO LE VIE



DELLA SUPERSTRADA.



SENZA SANGUE



NESSUN CUORE POMPA.



SENZA FINE



SONO LE RIGHE DELLA DISCORDIA.






lavinia















lunedì 25 agosto 2008

Piccolo sfogo politico


Qui lo dico e lo ripeto e non lo nego!

La Gelmini (nostro, ahimè, ministro dell'istruzione) è sempre più cazzona ogni giorno che passa. Del resto, sono i fatti che parlano! Per la testa di cazzo in questione, sono i fatti che parlano, se le scuole al sud d'italia sono "peggiori" di quelle al sud è per via degli insegnanti ignorantoni (ovviamente solo quelli del meridione, vero?), non tanto magari per le strutture che non sono solide, per i tagli a questa e a quell'altra cosa, al prezzo aumentato in modo vertiginoso dei libri di scuola, per la finanziaria, per tanti altri milioni di motivi che se elencassi non basterebbero 20 pagine di word.

Allora, anche per la sottoscritta, sono i fatti che parlano. Se questo maledetto governo fa solo schifo, e del resto abbiamo permesso con i nostri litigi assurdi, che si finisse così come siamo finiti, se non reggo più nessun politico e questi maledetti dibattiti. Se sto veramente pensando di trasferirmi altrove all'estero in un paese che possibilmente non mi faccia fare le figure di merda come riesce a farmele fare solo quell'unico schifoso uomo che abbiamo come presidente del consiglio e con la sua varietà infinita di cazzoni che capitano ovunque, pure da me, nel mio paese cagone dove vivono solo, indovinate un po'? Cagoni!!!! ahahahahaahhaah

Se c'è la fuga dei cervelli al'estero il più lontano possibile da qui, e fanno bene cristo santo, se c'è tutto questo, allora sono questi i fatti che per me parlano!

Non c'è lavoro, e se ce n'è, per lavorare muori, per sopravvivere muori o comunque rischi la vita e ti ferisci, senza essere risarcito. Non se ne trae nulla comunque, in ogni caso. e capita persino che chi credi che ti appoggi, alla fine te la mette in quel posto! pure!!

Adattarmi alla merda? mai. credo di essermi adattata pure troppo a qualsiasi tipo di persona, situazione, lamentela e così via da quando sono nata. ora basta. chi non vuole gridare, non lo faccia. chi vuole fare il cagasotto e starsene zitto perchè ha paura di se stesso, d'accordo, faccia pure!

Io grido, esulto, e lo farei anche se non fossi nella situazione in cui sono. Non sono dopotutto così privilegiata come alcuni dicono( che evidentemente non mi conoscono).Se sono arrivata dove sono, è perchè tutti,me compresa, nella mia famiglia (e in ogni altra famiglia NORMALE) si sono fatti e si fanno tutt'ora il mazzone grande come non una ma 4 case e aggiungo, magari pure egoisticamente ma certe cose vanno dette, porco di quel dio, con l'aggiunta di una situazione familiare tutt'altro che facile, e chi mi conosce bene lo sa, lo sa eccome. Perciò se fossi veramente una privilegiata non sarei qui, mi sarei comprata la laurea, scopata qualche prof e qualche studente della Bocconi e avrei lo yacht, proprio come un'altra ministra, la Prestigiacomo (eccone n'altra!! coincidenza???)che se n' è andata in vacanza con l'allegra famigliola del mulino bianco nel bel mezzo dell'oceano (atlantico o pacifico???).

Dopoutto, i fatti parlano!!!!

domenica 24 agosto 2008

Settembre, dov'eri? Non ci mancavi...











E rieccoci vicini a settembre, nuovi esami (3 invece di 4, mi sa), io e anna di nuovo alla mostra del cinema e di nuovo a fare le corse in accademia nella nostra cara e amata Venezia...però non mi è mancata così tanto come invece l'estate scorsa... da una parte mi dispiace, dall'altra affatto! perchè significa che finalmente ritorno a passAre le vacanze a rilassarmi e divertirmi in compagnia e viaggiando! era da un pezzo che non lo facevo!




Abbiamo una nuova coinquilina, una ragazza francese di nome Fabienne, che conosce bene la parente del mio precedente post...è parente nostra, molto alla lontana. premetto che non l'ho mai vista nè conosciuta. a quanto pare, a come ne tesse le lodi mia nonna, sembrerebbe essere la madonna in terra... questo lo giudicheremo noi altri. Avrei preferito che Franco restasse........non ho ancora saputo come mai ha deciso di tornare a casa e di non restare con noi.. mah...indagherò. speriamo bene, ragazzi. speriamo davvero bene. Ho non poche perplessità, non pochi dubbi, e tanta paura che questa ragazza sia come mia nonna.. almeno un po' me la sento di mettere le mani avanti. non si sa mai...




vi lascio con questa sorta di tirasomme dell'ultimo minuto e con qualche foto molto molto bella.




non vedo l'ora di iniziare il corso di fotografia!!!! quest'anno, caro prof, non puoi non accettarci!! ahahaha




sabato 23 agosto 2008

Si spezza la corda si spezza


sono stufa. sono stanca, infastidita, disgustata, demotivata, intristita, instupidita, infastidita. tremendamente infastidita dal silenzio che viene negato a coloro che sono morti.

non farò il solito paranoico depresso discorso del cazzo sulla mia tristezza e cazzate varie di quel genere.

vorrei solo fare un appello a una mia parente, i cui discorsi sono pieni zeppi solo delle persone che sono morte. perchè non ti rendi conto che a me fa male ogni volta che li nomini, che mi viene quasi da vomitare ogni volta che rifili un nuovo o vecchio e nostalgico ricordo di loro, di quello che hanno fatto?

perchè, mi chiedo, perchè non ti rendi conto che l'aiuto e l'affetto che dai a una bambina a cui dai delle stupide ripetizioni, a me l'hai sempre negato?

perchè non ti chiedi mai perchè ho ancora tanta insicurezza dentro di me? perchè non ti poni mai la domanda Forse ho sbagliato io? Forse ho detto qualcosa o fatto qualcosa che non andava bene e ho ferito qualcuno?

perchè, in quanto essere umano, e quindi possiedi una coscienza, perchè non la usi?

se sei dotata di un cervello, di un cuore e di una coscienza, cristo, perchè non fai qualcosa di buono per chi ti sta veramente vicino, utilizzandoli e chiedendo scusa e ammettendo i tuoi errori? sono errori banali, sono frasi che in fondo non significherebbero nulla, potrebbero anche essere puri fraintendimenti. ma se tu non parli e continui perennemente in picchiata con la tua prosopopea, perchè quella è, non aiuterai nessuno, nè tantomeno te stessa.

perchè, qualcuno vorrei che mi spiegasse perchè a tutto ciò ci arrivo io, una ventiduenne paranoica,un po' pazza e un po' infantile, e non ci arrivi tu, che sei alla soglia degli ottant'anni, che conosci il dolore e l'hai vissuto, che conosci i bambini come le tue tasche, perchè li hai allevati, li hai fatti crescere, a loro hai insegnato, per i loro diritti a volte ti sei pure battuta- del resto, se così non fosse, non saresti così attaccata a questa bambina a cui fai ripetizioni-, come fai a non capirlo?

come faccio io a starti accanto, se con te è praticamente impossibile fare una discussione senza scannarci a vicenda?

io ti supplico, dammi la possibilità di vivere senza il peso del ricordo dei morti sulle spalle, e di dare a te l'opportunità di fare lo stesso. è arrivata l'ora di lasciarli andare, di staccare le nostre dita dalle loro, di lasciarli dormire in pace.


E' DIFFICILE RICORDARE FATTI E PERSONE CHE SAI CHE NON VIVRAI E RIVEDRAI MAI PIU'. PER ME, TUTO CIO' E' IMPOSSIBILE.


La grandine delle note tristi


Agosto

è il mese più freddo dell’anno

L’inverno si sposta sei mesi in avanti

e non è il polo sud

qui non è il polo sud

Agosto

La sveglia che rompe il silenzio

Qualcuno è in vacanza e lei suona per ore

che freddo che fa

Agosto

ti affacci su un cuore malato

le cinque di sera ed è già buio pesto l’inverno

d’agosto

Il ghiaccio

si posa e ricopre le cose

l’attesa del caldo congela anche i morti

che freddo che fa

Se non è vero che hai paura

non è vero che ti senti solo

non è vero che fa freddo

allora perché tremi in questo agosto?

Agosto

è scritto sul tuo calendario

forse hai dormito sei mesi ma sei così stanco

tanto stanco

Agosto

è il mese più freddo dell’anno

nell’altro emisfero lo chiamano inverno

l’agosto
agosto_perturbazione

Sembri proprio tu


"Di nuovo avvampò, di nuovo le si incendiarono gli occhi, si voltò e uscì immediatamente.

Ciò mi piacque molto. Del resto a quell'epoca io mi sentivo già perfettamente sicuro e non temevo nulla."


.La muta.

Fedor Dostoevskij (30. 10. 1821)


lunedì 18 agosto 2008

E ritorna il buio.


Temo di non essere più in grado di capire - o meglio non voglio neppure sforzarmi di spiegarmelo - il perchè in questi giorni io sia così triste. non mi annoio, sto dando me stessa e mi dedico in maniera ossessiva alle tavole da presentare all'esame di disegno, quando voglio, esco e telefono alle mie amiche. probabilmente la mia crisi è dovuta al fatto che anche se non lo sono, mi sento sola. probabilmente per il fatto che mi manca un bastardo che mi ha fatto male e raccontato un mucchio di bugie. da questo pensiero fisso riaffiorano ricordi che fanno male, melodie di canzoni che riportano a galla momenti che vorrei non si ripetessero più e che alimentano e aumentano la mia tristezza. mi fa male pensare ed essermi purtroppo convinta di essere stata così idiota e ingenua. di essermi lasciata abbindolare da una persona come lui. e non riesco a capacitarmi del fatto che non trovo una motivazione per tutte le fandonie che mi ha raccontato. non lo saprò mai, rimarrà una vera incognita. una persona, quando mente, ha sempre una motivazione di fondo per farlo. non riesco a credere che lo si faccia per il puro scopo di divertirsi e prendersi gioco di altre persone.

la cosa peggiore è che di tutte queste verità me ne sono resa conto con un mese di ritardo. la mia reazione è giunta in ritardo. così mi ritrovo a meno di un mese all'inizio degli esami, con una coltivazione fresca dei semi della pianta rampicante all'interno della mia anima, il cuore ridotto in so quale modo, la mente spero che tenga duro fino a dopo gli esami. il circolo vizioso è tornato alla ribalta. mi chiedo quand'è che la finirà di tornare a distruggere le pietre su cui io cammino. diamine. maledizione.


Eccoli, i testi di tre canzoni che in questo momento alimentano al massimo la mia Bonjour Tristesse.


NO SUNLIGHT


When I was young lying in the grass.

I felt so safe in a warming bath of sunlight, of sunlight.

Vast open sky could do no harm.

I can embrace the weather's arms.

In sunlight, in sunlight. In sunlight, in sunlight.

With every year that came to pass.

More clouds appeared, the sky went black.

And there was no sunlight, no sunlight.

And there was no sunlight, no sunlight.

Anymore...

It disappeared with the same speed.

With idealistic timing the optimist died inside of me.

No sunlight, no sunlight.

No sunlight, no sunlight.

It disappeared with the same speed.

With idealistic timing the optimist died inside of me.

No sunlight, no sunlight.

No sunlight, no sunlight. (At all)

No sunlight, no sunlight.

No sunlight, no sunlight.

No sunlight, anymore...





CATH...


Cath...

She stands with a well intentioned man.

But she can't relax with his hands on the small of her back.

As the flashbulbs burst she holds a smile.

Like someone would hold a crying child.

Soon everybody will ask what became of you.

Your heart was dying fast and you didn't know what to do.

Cath...

It seems that you live in someone else's dream.

In a hand-me-down wedding dress

With the things that could have been are repressed.

But you said your vows and you closed the door

On so many men who would have loved you more.

Soon everybody will ask what became of you.

Your heart was dying fast and you didn't know what to do.

The whispers that it won't last roll up and down the pews.

And if our hearts were dying that fast, they would have done the same as you.

I'd have done the same as you





NEW TWIN SIZE BED


You look so defeated lying there in your new twin size bed.

With a single pillow underneath your single head.

I guess you decided that that old queen holds more space than you would need.

Now it's in the alley behind your apartment with a sign that says it's free.

And I hope you have more luck with this than me.

You used to think that someone would come along.

And lay beside you in a space that they belong.

But the other side of the mattress and box springs stayed like new.

What's the point of holding onto what never gets used?

Other than to sit and desire for something new.

And I try not to worry, but you've got me terrified.

It's like your some kind of hurry to say goodbye, say goodbye, say goodbye.

You look so defeated lying there in your new twin size bed.

You look so defeated lying there in your new twin size bed



All songs by Death Cab For Cutie

domenica 17 agosto 2008

MEMORY


In memoria dei vecchi tempi, dei ricordi, della prima volta che ho ascoltato questa canzone, in memoria degli anni che passano, della gente che se ne va e di quella che si conosce, dei luoghi visti e rivisti da bambina, poi dimenticati e una volta ventunenne, riscoperti assieme a un altro lato di me che finalmente si è illuminato. Dopo tanti tanti anni.




Dedicata a tutti, a chi mi ha fatto conoscere questa meraviglia di canzone e soprattutto a chi c'è stato e non c'è più.





Once divided...nothing left to subtract...

Some words when spoken...can't be taken back..

Walks on his own...with thoughts he can't help thinking...

Future's above...but in the past he's slow and sinking...

Caught a bolt 'a lightnin'...cursed the day he let it go...


Nothingman... (2x)

Isn't it something?

Nothingman...


She once believed...in every story he had to tell...

One day she stiffened...took the other side...

Empty stares...from each corner of a shaped prison cell...

One just escapes...one's left inside the well...

And he who forgets...will be destined to remember...oh...oh...oh...


Nothingman... (2x)

Isn't it something?

Nothingman...



Oh, she don't wan't him...

Oh, she won't feed him...after he's flown away...

Oh, into the sun...ah, into the sun...

Burn...burn...


Nothingman... (2x)

Isn't it something?

Nothingman...

Nothingman... (2x)

Coulda' been something...

Nothingman... Oh...ohh...ohh...



-Pearl Jam-

mercoledì 30 luglio 2008

We've got a friend











Se volessi fare un vero e proprio elogio all'amicizia, comincerei elencando tutte le caratteristiche che secondo me un amico deve avere, per ritenersi tale, ma l'elenco sarebbe troppo lungo e comunque odio gli elenchi. fanno cadere in basso e sentire inutili tutto quello che alla fine una fila d parole vuole dire. perdono e fanno perdere significato.




Sono passati un po' di giorni, anzi con oggi e precisamente a quest'ora (ma va??) fanno una settimana esatta da quando sono tornata da Boscochiesanuova, vicino a Verona, dove ho passato giorni che dire ke sono stati indimenticabili, dire che mi sono non divertita, di più, dire che mi sono davvero sentita bene, da quando siamo stati tutti assieme a Gardaland, a quando abbiamo fracassato i timpani alla barista giocando a taboo (daniè, in qualità di padre-amico, mi devi regalare quel gioco!!! lo esigo!! poi lo prometto, nn t rompo più le palle!! XD), sommare queste magnifiche sensazioni ai paesaggi stupendi immersi nel verde, è un vero Eufemismo.




Non sto esagerando, e chi mi conosce bene lo sa. Sa che cose come queste, non le dico tanto per dire. queste hanno una valenza enorme, e per me è un traguardo raggiunto con le mie forze e con l'aiuto particolare di colei che mi ha veramente cambiato la vita. Perciò, un grazie pazzescamente infinito va ad ANNA in primis assoluto, e poi ovviamente alle altre persone che ho conosciuto e con cui sono stata ininterrottamente assieme in questi magici 4 giorni. GRazie a GIADA, (donna ti adoro! sono proprio contenta di averti conosciuta meglio, spero davvero che gite così ne faremo tante altre...ti voglio bene, e W River Phoenix e James Taylor!!!!!!), LORENZO (posso solo urlarti: Shook me aaalllll night long!!!!!!!!!!) e PIER (solo un nome, anzi 2!: il Bugne e Walter!!!ahahahahhahhaahhahhaahahahahahahhahahahaahahahahahahahah vai frate metallo!!!!!!!!! spaccali tutti!!!!)




Fatta questa grande piccola sfilza di ringraziamenti, prendo in ultraprestito una canzone che mi ha fatto ascoltare Giada, con cui ho scoperto un'altra passione in comune per James Taylor.




Forse questa canzone non racchiude proprio tutta la mia concezione di amicizia, ma alcune parti del testo sono eccezionali e semplici, e ogni volta che l'ascolterò mi commuoverò sempre, sempre.




Dedicato a questi miei 4 amici e atutto il resto della banda di Venezia e a tutti, proprio tutti quegli amici che ho e a cui voglio un mare di bene. Tutti, nessuno escluso.
















YOU'VE GOT A FRIEND by James Taylor








When you're down and troubled




and you need a helping hand and nothing, whoa, nothing is going right.




Close your eyes and think of me




and soon I will be there




to brighten up even your darkest nights.




You just call out my name,




and you know where ever I am




I'll come running




to see you again.




Winter, spring, summer, or fall,




all you have to do is call




and I'll be there, yeah, yeah,




you've got a friend.








If the sky




above you




should turn dark and full of clouds




and that old north




wind should begin to blow,




keep your head together




and call my name out loud.




Soon I will be knocking upon your door.




You just call out my name,




and you know where ever I am




I'll come running




to see you again.




Winter, spring, summer, or fall,




all you have to do is call




and I'll be there.




Hey, ain't it good to know that you've got a friend?




People can be so cold.




They'll hurt you




and desert you.




Well, they'll take your soul if you let them,




oh yeah, but don't you let them.




You just call out my name,




and you know where ever I am




I'll come running




to see you again.




Winter, spring, summer, or fall,




all you have to do is call,




Lord, I'll be there, yeah, yeah, you've got a friend.




You've got a friend.




Ain't it good to know you've got a friend.




Ain't it good to know you've got a friend.




Oh, yeah, yeah, you've got a friend.








giovedì 17 luglio 2008

Ed ecco a voi... L'infinocchiamento!




Signori e Signore, amici e amiche, compagni e compagne, lettori e lettrici,


è con mio grande grandissimo piacere che vi annuncio


con grande ironia e allegria, e con forse un pizzico di imbarazzo ma pure di sollievo


che oggi ho assistito a una tipicissima scena di F. I.


meglio noto come Folgorante Infinocchiamento!!!




E' davvero pazzesco come una persona possa essere in grado di fregare non una ma ben 2 persone in un sol colpo


attraverso un'unica sola arma: i giri di parole che, a loro volta, contengono montagne, anzi che dico! delle vere e proprie torri di bugie, parole infami, e quant'altro.


Sono lieta, contenta, sollevata di, almeno per una volta, avere avuto dubbi fondati, e di aver sputtanato tale tizio e avergli fatto perdere credibilità da parte della sua ragazza.


Non so come andrà a finire, e neppure m'interessa. Lei è fragile, si farà abbindolare con un solo schiocco di dita e lo seguirà come un cucciolo, quindi quelle poche parole e consigli scambiati con lei saranno già andati perduti. Fa niente. Almeno io non avrò più nulla a che fare con il tale.


Credevo di essere meno forte, invece ho scoperto che con le unghie, quando voglio, riesco a graffiare come una tigre, che non sono poi così ingenua, e che per gli uomini sto imparando a non versare neanche una lacrima, ma a provare solo indifferenza e tanta pena.


Pensavo che fosse più intelligente. si è scavato la fossa con le sue stesse mani, accortezza = 0, e mi ha sottovalutato!




Mai, mai sottovalutarli, gli scorpioni. sanno essere misteriosi, e nascondere in modo ossessivamente accurato dei badili enormi di veleno.


Se mi si prende per il culo, quella persona si pentirà amaramente di avere avuto a che fare con la sottoscritta.


naa, non è una minaccia. è un gentile avvertimento. meglio seguirlo! ;)




"plin plon! Per i bugiardi e gli infami, corsia numero 8, grazie!"

P. dell'ultima ora


La sento. eccola. sta crescendo. anzi, sta ricrescendo. quella maledetta pianta rampicante che vuole uscire dal mio corpo, e che io voglio tenere dentro, nascosta dentro di me. il mio dolore, la mia vigliaccheria, il nn riuscire ancora ad affrontare situazioni che dovrebbero essere oramai passate e ripassate con il mocio.
se prendessi in mano una matita disegnerei su di un foglio bianco una persona dalla quale fuoriuscirebbero le foglie della pianta rampicante. mi verrebbe pure bene, come disegno. mi piace l'idea. ma ho paura di quello che alla fine potrebbe risultare.
l'ultima delusione ricevuta questa settimana mi sta cominciando a pesare seriamente. ho paura di perdere il controllo, se me ne sto da sola, e non posso pretendere d essere seguita 24 su 24, nè di stare davanti al pc, impegnata a fare nulla.
non vedo l'ora di partire, ma allo stesso tempo spero di essere in forma e di non essere un peso per la compagnia.
odio questi miei sbalzi di umore. e queste situazioni capitano sempre quando ce se le potrebbe risparmiare.
ma, dopotutto, il casino l'ho creato io. no? sono io che ho scelto di smetterla di farmi rovinare la vita da chiunque.
forse, l'unica che mi rovina la vita sono proprio io. sono dubbi e argomentazioni, questi, da mettere in conto. anche se fanno male.
alla fine, fanno male solo a me. scusate l'egoismo, ma alla fine a chi mi sta accanto, non tange molto come sto. se rompo le palle, resto da sola. e allora? per gli altri non cambia nulla! hanno solo un'amica in meno.
non sono poi così importante, visto che la mia assenza non stravolge proprio nessuno.

. . .paranoie depressivo-compulsive dell'ultima ora. . .

domenica 4 maggio 2008

Scivola addosso


Quando si presenta un problema, anche banale, subito se ne riaprono 1000.

Da una ferita, se ne riaprono altre 10.000 che nn si sono mai ricucite e cicatrizzate.

Da una paura singola, ne compaiono e ricompaiono altre. A vagonate.

E' tutta una vera e propria vagonata di problemi, di cose affrontate eppure ritornano. Di altre non affrontate.

Un mucchio di "carte" accatastate l'una sopra l'altra.

Non più state riprese in mano, rilette, chiarite, rimesse a posto.

Sono state lasciate per anni e anni lì, ad ammuffire.

E ora, ora che è un po' tardi per riprendere in mano questioni di 16 anni fa, si ripresentano di nuovo i muri insormontabili. La finestra con la tapparella abbassata, il sole che filtra nella stanza.

Tutto, tutto mi scivola addosso. Io, in realtà, da quella stanza non sono mai uscita. Sono ancora lì dentro, a creare veri e propri mausolei, e il resto mi passa davanti. Io non me ne accorgo, o forse non me ne voglio accorgere. Tutto, tutto mi passa davanti, come un treno in transito. Un mucchio di rotaie su cui corre. A volte ci penso, che vorrei buttarmi di sotto. Forse, è per noia, o forse perchè a 21 anni e mezzo mi rendo conto che la vita potevo viverla bene, appieno, e non l'ho fatto. Perchè mi scivola tutto addosso. Mi passa tutto davanti, e io non faccio nulla. E' tardi per fare qualcosa.

E anche se circa il 99% delle persone tutto ciò non lo capisce, fa male. Fa male davvero rendersene conto. Del fatto che il vetro della finestra resta chiuso, la manopola è piena di polvere, non cambia niente, e fuori il resto del mondo gira, i giorni proseguono, avanzano. Quella è vita. Non è, forse, quella che sto facendo io. Non nel senso che non ho nulla di materiale e affettivo, anzi. Ma vivere è un'altra cosa. Sono stimoli, è interesse complessivo per tutto, comprese le piccole cose. Sono fattori che postimi di fronte, la mia reazione è apatia. O meglio, mi dico già, con consapevolezza, che quegli obiettivi non sarò in grado di raggiungerli, perchè a volerli sono la persona che sono io, ed essendo io, me medesima, non vedo che tutto mi si chiude davanti. Sono io la prima a chiudere e a chiudermi le mie stesse opportunità. Non vivo, fingo di farlo. Ho dei problemi,e non li affronto ma li aumento, per puro masochismo.

Obiettivi veri e propri futuri non ne ho, perchè tutti quelli che riesco a raggiungere, poi tutto si tramuta nella stessa solita corsa a ostacoli addosso a cui cado e faccio una fatica mostruosa a rialzarmi.

Mi do colpe che non merito, e quelle mi meriterei di darmi, le scaravento addosso agli altri.

La conclusione? Non c'è. Solo supposizioni, del tipo, resterò a fingere di vivere per tutto il resto della mia vita. Vedrò i miei cari morire, i miei amici farsi una loro vita, raggiungere la felicità assoluta, i miei amori stufarsi e allontanarsi, e poi evitarmi.

E allora avrò raggiunto il mio unico obiettivo: distruggere la mia vita con le mie stesse mani, tutto da sola, senza l'aiuto di nessuno. Così nessuno sarà obbligato ad addossarsi colpe inutili. Tanto, non verranno poste indagini.

La morte è naturale. Anche la distruzione può esserlo. Quindi il problema non sussiste. Certo, non c'è mai stato. Che differenza fa? Tanto, mi scivola tutto addosso.

mercoledì 30 aprile 2008

i mutamenti


Sono sempre stata una persona che riflette. molto, troppo, troppo poco quando nn serve. paranoica, si, un po', lo ammetto. lo sono quando mi rendo conto che le cose mi sfuggono di mano.
stasera stavo ripensando e riflettendo su recenti episodi, recenti conversazioni avute con persone che per alcuni anni mi sono state vicine, molto amiche, persone che per qualche periodo ho odiato e amato, ho detestato e da queste sono rimasta delusa.
e mi è tornata soprattutto in mente una chiaccherata fatta con un amico (sempre se ancora amicizia si può chiamare..a malapena ci si becca a chiaccherare come si deve) qualche settimana fa. non sto qua a spiegare l'intera faccenda, e neppure il tema unico del discorso, però posso affermare che la gente la continuo ad ascoltare. non è il periodo, non sono io, non è nulla. è solo che io, persona, essere umano, crescendo ho preso la decisione (non ricordo quando di preciso, ma so che l'ho presa) di mettere da parte per un po' certi discorsi con certe persone, e di, soprattutto, prendermi cura di me stessa. io sono cresciuta, ho sperimentato alcuni tipi d relazioni, ho conosciuto nuova gente, ho ampliato le mie vedute e aperto la mia mente come non pensavo mai avrei fatto, fino a 3 anni fa.
cosa essenziale: ho, credo involontariamente o spontaneamente, creato una categoria di persone con cui ormai è arrivata ora di "chiudere" i ponti, magari non del tutto, ma almeno un po'.
non posso dire questo mio allontanarmi mi abbia fatto piacere o che me ne stia facendo tutt'ora, anzi.
fa sempre un certo effetto rendersi conto da un momento all'altro, che certi discorsi non li fai più con quella persona, perchè non c'è più l'amicizia di prima, perchè ci sono stati eventi che hanno veramnete fatto si che ci fosse una frattura, una voragine, un buco (che potrebbe essere riemarginato, riempito, ma non posso essere solo io a metterci di mio. le cose vanno fatte in 2).
cosa mi fa male di più? questo, appunto. ilfatto che forse nn s potrà cicatrizzare nessuna ferita. no, anzi. quella particolare ferita. perchè nn tutte le cose nn si possono aggiustare.
Io, comunque, non mi sento in colpa. se mi ci sentissi davvero, significherebbe che ho fatto male anche a non crescere, a non fare mie determinate esperienze, mentre invece quelle servono sempre. sempre. in ogni caso, sia negativo che positivo.
il fatto che io possa modificare alcuni miei interessi, che magari nn sono piu gli stessi d 4 o 3 o addirittura d un solo anno fa, nn vuol dire che io deluda una determinata persona. io, per questa persona, posso magari non essere più sul suo piedistallo, ed è ok, ne sono consapevole. ma il mio mutamento che per me è un vero traguardo ed è per me stessa in gran parte positivo, non può automaticamente diventare delusione per gli altri. è inaccettabile.
io sono io, sono una persona, e ce ne sono molte che sono in continuo mutamento. io sono una di quelle.
è assurdo venirmi a fare la morale per qualcosa che a me ora piace e che prima detestavo, o viceversa.
è indice di profonda immaturità. e allora, quelle persone che a me tornano a fare questo discorso, che nn è la prima volta, è ovvio che poi io mi annoio e decido di allontanarmi da questi circoli viziosi.
è normale, è nel circolo delle cose. e anche la mia pazienza ha i suoi limiti. quando questi vengono superati e io vengo offesa, allora la famosa categoria di cui parlavo prima, si restringe sempre di più. ma a me nn importa. perchè è vero che sono pochi gli amici veri e buoni, che ti stanno vicino dall'inizio fino alla fine, ed è pure vero che se ci sono fratture in un'amicizia, se questa è forte e veramente duratura, tutto si può aggiustare e fare di tutto perchè torni come prima. e, soprattutto, se ci si cerca a vicenda(o anche non a vicenda) vuol dire che qualche barlume di speranza ancora c'è, nell'aria.
queste mie parole non pungono, non feriscono, sono semplicemente vere, sono quello che io sento, e sono frutto di una elaborata riflessione che non sarà nè la prima nè l'ultima che farò. sono contenta di riflettere in questo modo, non importa se qualcuno che leggerà non capirà. perchè del resto sono pensieri miei, unici come è unico ogni essere vivente su questa terra.

(per chi so io: se ci tieni a una persona, si vede, si sente, si capisce. non capisco davvero come mai a noi sia andata a finire che a malapena ci parliamo. io l'ho proprio dimenticato.)