mercoledì 30 aprile 2008

i mutamenti


Sono sempre stata una persona che riflette. molto, troppo, troppo poco quando nn serve. paranoica, si, un po', lo ammetto. lo sono quando mi rendo conto che le cose mi sfuggono di mano.
stasera stavo ripensando e riflettendo su recenti episodi, recenti conversazioni avute con persone che per alcuni anni mi sono state vicine, molto amiche, persone che per qualche periodo ho odiato e amato, ho detestato e da queste sono rimasta delusa.
e mi è tornata soprattutto in mente una chiaccherata fatta con un amico (sempre se ancora amicizia si può chiamare..a malapena ci si becca a chiaccherare come si deve) qualche settimana fa. non sto qua a spiegare l'intera faccenda, e neppure il tema unico del discorso, però posso affermare che la gente la continuo ad ascoltare. non è il periodo, non sono io, non è nulla. è solo che io, persona, essere umano, crescendo ho preso la decisione (non ricordo quando di preciso, ma so che l'ho presa) di mettere da parte per un po' certi discorsi con certe persone, e di, soprattutto, prendermi cura di me stessa. io sono cresciuta, ho sperimentato alcuni tipi d relazioni, ho conosciuto nuova gente, ho ampliato le mie vedute e aperto la mia mente come non pensavo mai avrei fatto, fino a 3 anni fa.
cosa essenziale: ho, credo involontariamente o spontaneamente, creato una categoria di persone con cui ormai è arrivata ora di "chiudere" i ponti, magari non del tutto, ma almeno un po'.
non posso dire questo mio allontanarmi mi abbia fatto piacere o che me ne stia facendo tutt'ora, anzi.
fa sempre un certo effetto rendersi conto da un momento all'altro, che certi discorsi non li fai più con quella persona, perchè non c'è più l'amicizia di prima, perchè ci sono stati eventi che hanno veramnete fatto si che ci fosse una frattura, una voragine, un buco (che potrebbe essere riemarginato, riempito, ma non posso essere solo io a metterci di mio. le cose vanno fatte in 2).
cosa mi fa male di più? questo, appunto. ilfatto che forse nn s potrà cicatrizzare nessuna ferita. no, anzi. quella particolare ferita. perchè nn tutte le cose nn si possono aggiustare.
Io, comunque, non mi sento in colpa. se mi ci sentissi davvero, significherebbe che ho fatto male anche a non crescere, a non fare mie determinate esperienze, mentre invece quelle servono sempre. sempre. in ogni caso, sia negativo che positivo.
il fatto che io possa modificare alcuni miei interessi, che magari nn sono piu gli stessi d 4 o 3 o addirittura d un solo anno fa, nn vuol dire che io deluda una determinata persona. io, per questa persona, posso magari non essere più sul suo piedistallo, ed è ok, ne sono consapevole. ma il mio mutamento che per me è un vero traguardo ed è per me stessa in gran parte positivo, non può automaticamente diventare delusione per gli altri. è inaccettabile.
io sono io, sono una persona, e ce ne sono molte che sono in continuo mutamento. io sono una di quelle.
è assurdo venirmi a fare la morale per qualcosa che a me ora piace e che prima detestavo, o viceversa.
è indice di profonda immaturità. e allora, quelle persone che a me tornano a fare questo discorso, che nn è la prima volta, è ovvio che poi io mi annoio e decido di allontanarmi da questi circoli viziosi.
è normale, è nel circolo delle cose. e anche la mia pazienza ha i suoi limiti. quando questi vengono superati e io vengo offesa, allora la famosa categoria di cui parlavo prima, si restringe sempre di più. ma a me nn importa. perchè è vero che sono pochi gli amici veri e buoni, che ti stanno vicino dall'inizio fino alla fine, ed è pure vero che se ci sono fratture in un'amicizia, se questa è forte e veramente duratura, tutto si può aggiustare e fare di tutto perchè torni come prima. e, soprattutto, se ci si cerca a vicenda(o anche non a vicenda) vuol dire che qualche barlume di speranza ancora c'è, nell'aria.
queste mie parole non pungono, non feriscono, sono semplicemente vere, sono quello che io sento, e sono frutto di una elaborata riflessione che non sarà nè la prima nè l'ultima che farò. sono contenta di riflettere in questo modo, non importa se qualcuno che leggerà non capirà. perchè del resto sono pensieri miei, unici come è unico ogni essere vivente su questa terra.

(per chi so io: se ci tieni a una persona, si vede, si sente, si capisce. non capisco davvero come mai a noi sia andata a finire che a malapena ci parliamo. io l'ho proprio dimenticato.)