"Mark Oliver Everett, alias Mr. E., nasce nel 1963 nello stato della Virginia. Nel 1982 la morte del padre (il noto fisico Hugh Everett III) complica ulteriormente un'adolescenza vissuta tra il dramma della sorella, che soffre di gravi disturbi psichici - causati soprattutto dalla dipendenza da sostanze stupefacenti - e problemi socio-familiari, che non fanno che rafforzare il legame tra i due.
Mark, dopo aver frequentato l'università di Richmond in Virginia, si trasferisce a Los Angeles dove lavora prima ad un autolavaggio, poi come tecnico del suono e assistente al backstage. In questi anni E si cimenta in numerose registrazioni casalinghe che lo porteranno nel 1991 a firmare un contratto con la Polydor, sotto la quale escono due album solisti che entrano facilmente nel circuito indie, A Man Called E e Broken Toy Shop. Nel 1995 Mark Everett incontra il bassista Tommy Walters ed il batterista Butch con i quali darà vita al progetto Eels.
Beautiful Freak esce nel 1996 con la DreamWorks di Steven Spielberg. L'album è il manifesto dei disadattati o, come lo ha definito la band: "Is the celebratory side of being a freak". Racchiude in se influenze molto varie che vanno dal grunge all'hip-hop ed è capace di parlare al cuore così come aveva fatto due anni prima Beck con Loser. Il disco raggiunge un discreto successo sia in America che in Europa grazie ai singoli Novocaine for the Soul e Susan's House. Nello stesso anno di pubblicazione del disco la sorella di Mr.E, Elizabeth, muore suicida.
Di fronte al tragico evento Mr.E elabora un modo del tutto personale per sconfiggere il dolore, scrive canzoni allegre su temi tristi e canzoni tristi sulla felicità. Il risultato è raccolto nell'album capolavoro degli Eels Electro-Shock Blues. La madre di Mr.E, malata di cancro, muore durante il tour di Electro-Shock Blues, per E la musica sarà, ancora una volta, l'unico rimedio per combattere il dolore."
Mark, dopo aver frequentato l'università di Richmond in Virginia, si trasferisce a Los Angeles dove lavora prima ad un autolavaggio, poi come tecnico del suono e assistente al backstage. In questi anni E si cimenta in numerose registrazioni casalinghe che lo porteranno nel 1991 a firmare un contratto con la Polydor, sotto la quale escono due album solisti che entrano facilmente nel circuito indie, A Man Called E e Broken Toy Shop. Nel 1995 Mark Everett incontra il bassista Tommy Walters ed il batterista Butch con i quali darà vita al progetto Eels.
Beautiful Freak esce nel 1996 con la DreamWorks di Steven Spielberg. L'album è il manifesto dei disadattati o, come lo ha definito la band: "Is the celebratory side of being a freak". Racchiude in se influenze molto varie che vanno dal grunge all'hip-hop ed è capace di parlare al cuore così come aveva fatto due anni prima Beck con Loser. Il disco raggiunge un discreto successo sia in America che in Europa grazie ai singoli Novocaine for the Soul e Susan's House. Nello stesso anno di pubblicazione del disco la sorella di Mr.E, Elizabeth, muore suicida.
Di fronte al tragico evento Mr.E elabora un modo del tutto personale per sconfiggere il dolore, scrive canzoni allegre su temi tristi e canzoni tristi sulla felicità. Il risultato è raccolto nell'album capolavoro degli Eels Electro-Shock Blues. La madre di Mr.E, malata di cancro, muore durante il tour di Electro-Shock Blues, per E la musica sarà, ancora una volta, l'unico rimedio per combattere il dolore."
Mi trovo in una strana situazione.
Un cumulo di sentimenti che mi portano a chiedermi cosa ci sia in me che non va. Quando mi trovo ad affrontare un dolore di dimensioni enormi,- un dolore familiare, il dolore di ricordi che, pur essendo belli, mi lanciano nel baratro in quanto sono consapevole che quei determinati ricordi resteranno tali e nulla può cambiare-vorrei prendere come esempio qualcuno.
Federica, prima che cominciassi a conoscere per bene gli Eels, ha subito un "abbandono", il ragazzo di cui era innamorata l'ha mollata in maniera schifosa, e lei si è buttata a capofitto nello studio, nel disegno, raggiungendo risultati pazzeschi e bellissimi.
"Ma è questione di carattere! e di vissuto!" mi sono sentita dire un sacco di volte, quando confrontavo me con lei. Il confronto non mi fa mai bene, perchè mi porta fuori strada, i miei pensieri girano e girano vorticosamente, si annidano in altri pensieri differenti, il caos più totale che mi fa sfociare in quella che viene chiamata "Invidia". Una grandissima e orribile bestia.
L'invidia che in certi casi scatta in me, è atroce. Anche se ora riesco a controllarla,-nel senso che sto zitta davanti a lei e agli altri, ma quando sono da sola scoppio come una mina antiuomo sprecando un sacco di energia- ciò che provo è frustrazione.
Frustrazione perchè non riesco ad essere perfetta, non riesco a raggiungere quel maledetto Nirvana, i miei obiettivi sono chiari e splendono al sole, ma il mio tentativo fallito di autocontrollo e le mie mille ossessioni di essere la migliore almeno in quello che faccio ora e che mi piace -sarà di sicuro per il fatto che al liceo sono stata spessissimo tra le ultime della classe, e chi c'è passato sa bene di cosa sto parlando...-mi annientano nel giro di qualche secondo.
Non sono soddisfatta. e mi arrabbio davvero, forse neanche tanto con gli altri, quanto con me stessa, perchè non mi aiuto,non mi do pace e neanche tempo e pazienza. Percorrendo una strada correndo a piedi ad una velocità che so che mi è impossibile, continuo, spingo, spingo senza frenare, carico a mille, non faccio altro che caricare tutto ciò che mi è possibile sulla schiena, senza tenere conto dell'evidente fatto che più carico, e più ammazzo le mie energie.
A forza di saltare su una brandina vecchia e con le molle che non reggono a lungo, dopo un po' le molle salntano, e la brandina diventa inutilizzabile.
Mi chiedo, se già ora sono a un passo da capire che cosa sto passando, come sarà fra un mese, o due, o anche solo fra 2 settimane?
Mr.E ha fatto ciò che ha fatto Federica. Tutto il suo dolore lo ha affrontato gettandosi nella musica, scrivendo e componendo le due facce opposte della stessa medaglia. Tutto ciò è semplicemente geniale e secondo me la sua musica e la sua genialità non raggiungono ancora il valore che meriterebbero di avere.
Io posso dire solo questo: non trovo la felicità dalla tristezza, e dalla tristezza non trovo la felicità.
Da nessuna delle due sensazioni, riesco a far sputare, a far esplodere qualcosa di buono. Qualcosa di strabiliante. Qualcosa che mi faccia commuovere, proprio com'è successo un anno fa.
Forse pretendo troppo da me, o troppo poco. O forse la risposta è solo una, e anche molto dubbiosa: sono adatta a fare nulla nella vita. Il bivio è il piattume generale da una parte: il rancore, il pentimento, e un autoannientamento che potrebbe durare tutta la mia vita. Dall'altra parte, continuare così, avendo i miei risultati,vivendo con la maledetta paura che qualcuno mi passi sopra con un carro armato e mi distrugga lentamente, avendo i miei altissimi e i miei bassissimi, e puntando sulla fortuna di restare vagamente lucida finché il mio mestiere di artista finirà, e quest'ultimo coinciderà con la mia morte.
Lasciandomi alle mie riflessioni, un regalo. una canzone. e una foto.
La fotografia credo che per qualche verso mi salvi e non mi faccia sentire proprio una merda. I miei autoritratti mi danno un'idea ovattata, la parte bella di me. In tutti i sensi. Non l'avrei mai detto, che l'essere fotogenica mi facesse alzare la mattina.
A momenti migliori
Well, I've been kicked around,
What do you see?
Am I alright?
I'm alright,
Well, I've been kicked around,
What do you see?
Am I alright?
I'm alright,
I once had a heart,
I was ripped from it,
And then spat out,
Like a cherry pit,
And if I seem a little hard,
It's just that
I've been kicked around,
I don't know how I got this far,
The way that
I've been kicked around, Well,
I've been kicked around,
What do you see?
Am I alright?
I'm alright, Well,
I've been kicked around,
What do you see?
Am I alright?
I'm alright,
I once had a soul,
It was torn from me,
I won't cry a tear,
I will carry me,
And if I seem a little hard,
It's just that
I've been kicked around,
I don't know how I got this far,
The way that
I've been kicked around,
Don't worry, I'm alright,
And if I seem a little hard,
It's just that
I've been kicked around,
I don't know how I got this far,
The way that I've been kicked around
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