Le parole le trovo. Altre volte, no.L'amore. L'odio. La disperazione. la provo. L'invidia. La perfidia. La frustrazione. L'autodistruzione. L'accanimento sulla positività da parte della negatività. La negazione. L'incertezza. L'insicurezza.
Non c'è stima. Non c'è battito. Non c'è stimolo. Non c'è speranza. Non ci sono ideali. Non c'è voglia. Non c'è ardore. Non c'è fervore.
C'è il nulla. E c'è il tutto. C'è il caos, e poi la calma. C'è la tempesta, e poi la quiete.
La rabbia, e poi l' "ok, troviamo una soluzione".
C'è la furia. I morsi, i graffi, i pugni, i graffi. E poi l'indifferenza. Che si contrappone ad altro.
L'altro. L'altro capo del lenzuolo. L'altra parte del ponte. L'altra parte di me. La parte nascosta. L'animale.
E' questo, vivere? I tre stadi: il nulla, il caos, l'altro?
Una parte di me, vorrei reprimerla. Vorrei farla andare via, vorrei zittirla, rinchiuderla a chiave in un armadio. Ma non sarebbe giusto nei confronti di me stessa. Se eliminassi questa parte, ammazzerei ciò che sono, ciò che si vede in me non appena mi si conosce quel più che basta per farmi piacere. Non farò a pezzi me stessa, solo per il gusto di piacere a quelle tre o quattro (possono pure essere 20.000) persone che non mi conoscono abbastanza, per apprezzare ciò che sono.
Così come tutti non possono piacere a me, io non posso e neanche pretendo di piacere a tutti.
Io sono così. Sono una persona intelligente con degli schizzi di immaturità, schizzi che sono su tutti gli esseri viventi, chi più chi meno. Sono una persona con diverse personalità (soprattutto artistiche) a volte ipocrita (chi, in fondo, non lo è?), caotica, ansiosa ma non quanto si nota, da fuori. Di una persona, per poter farsi un'idea generale e al tempo stesso ben articolata, la si deve esplorareSono molto sensibile, che sa ascoltare e quando può, da buoni consigli. O meglio, da consigli che possono andare a genio ad alcune persone e ad altre no.
Posso migliorarmi, aumentare e diminuire in tutto ciò che voglio e non voglio. Ma non è possibile il radicale cambiamento.
Le cose vanno così, stanno così.
Io sono così.
Penso che non ci sia momento migliore di questo, per inaugurare la fine del sentimento che fa più male in assoluto e che, finalmente, da me il vento del tempo ha spazzato via quasi del tutto.
Io ti odio, quando non mi vedi
quando mi consumi, quando non ti credo
Io ti odio
quando in un istante prendi le distanze
e mi ritrovo sola
Io ti odio, senza reticenze, senza resistenze
con un senso di abbandono
Questo è il mio di odio
un fatto personale,
non un argomento di cui conversare
questo è il mio di odio
niente di speciale, niente di sensuale
non fa stare male,
è solo puro odio e vibra nelle mani,
brucia se mi lasci
ma strazia se rimani
Io ti odio, quando non ti sveli
quando mi colpisci e non ho difese
Io ti odio, sulla piaga il sale
del mio sentimento risentimentale
Io ti odio, è un atto di coerenza
la mia roccaforte, la mia resistenza
Questo è il mio di odio
un fatto personale,
non un argomento di cui conversare
questo è il mio di odio
niente di speciale, niente di sensuale
non fa stare male,
è solo puro odio e vibra nelle mani,
brucia se mi lasci
ma strazia se rimani
Syria
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